Si è svolto via webinar il 27 aprile il seminario dal titolo “Suino Antibiotic Free – Primi risultati del progetto”, relativo a un Gruppo Operativo per l’Innovazione (GOI) Filiera Suino Antibiotic Free – SAF del Psr della Regione Marche, coordinato da Bovinmarche di cui il CRPA è partner.
Primo a intervenire è stato Paolo Ferrari, ricercatore CRPA, che ha focalizzato l’attenzione sui parametri che possono incidere su salute e benessere degli animali, verificabile attraverso l’IBA (Indice di Benessere Animale).
Da parte sua Anna Garavaldi, ricercatrice CRPA operativa presso il CRPA Lab Sezione Alimentare, ha presentato i primi risultati della fase ex ante riguardanti l’attività sensoriale svolta su carne di lombo di suino di 3 aziende marchigiane partecipanti al progetto.
I dati sensoriali delle carni ottenute da suini marchigiani sono risultati perfettamente allineati ai dati fisici rilevati in macello. In particolare, i dati sensoriali (QDA) hanno mostrato che la carne fresca di lombo proveniente dalle 3 aziende presenta buone caratteristiche qualitative già in questa prima fase, in particolare per quanto riguarda la texture.
Inoltre nei 3 consumer test condotti sulle medesime carni si è registrato un loro elevato gradimento da parte dei consumatori.
Dal punto di vista della valutazione delle carni, il progetto procede ora con la seconda fase ex post sia con le attività in macello che con quelle di analisi.
Cristiana Garofalo dell’Università degli Studi di Pavia ha presentato uno studio sulla diffusione di Enterobacteriaceae resistenti ai carbapenemi e di geni di resistenza ai carbapenemi in alcune filiere di suini della Regione Marche, da cui risulta una bassissima incidenza di batteri resistenti, ma anche la necessità della loro individuazione puntuale per studiarli e ostacolarne la diffusione.
Al seminario ha partecipato in qualità di relatore anche Fabio Ungarelli, responsabile acquisti carni suine COOP IItalia, che ha fatto un’analisi dell’evoluzione del mercato della carne suina nella GDO e delle opportunità di mercato per le carni da filiere controllate, portando come case history l’esperienza di COOP.